Organizzare la vacanza: l’avventurosa ricerca delle informazioni

da Set 6, 2022In viaggio

Di Consolata Plantone

Uno dei primi suggerimenti che mi viene in mente da dare a chi decide di partire in autonomia (sia che si tratti di una vacanza, di una gita fuori porta per motivi di lavoro) è quello di pianificare sempre bene l’itinerario e il soggiorno nei minimi dettagli, cercando in anticipo e prendendo nota di tutte le informazioni utili, per non ritrovarsi in difficoltà una volta intrapreso il viaggio. Inoltre, per i sordi segnanti, è meglio avere sempre a portata di mano un supporto su cui scrivere, anche se purtroppo non sempre questi stratagemmi possono essere utili in caso di difficoltà, proprio perché – come vedremo nelle varie situazioni – non tutti i servizi (e, paradossalmente, proprio quelli di soccorso!) sono davvero accessibili alle persone sorde, soprattutto segnanti.

Oggi, grazie ai grandi cambiamenti che ha portato la tecnologia, è possibile organizzare e fruire un viaggio in piena autonomia senza dover passare per un’agenzia di viaggio; e questo potrebbe essere un vantaggio per chi ha difficoltà ad accedere alle informazioni verbalmente, per cui ci si affida alla raccolta delle informazioni tramite internet e, per quanto più possibile, anche per le prenotazioni stesse. Tuttavia, spesso le informazioni sono carenti, sommarie, non precise e in alcuni casi, addirittura, si fa riferimento “per ulteriori informazioni e prenotazioni” ad (impossibili) numeri verdi, centralini automatizzati, call center o chi più ne ha ne metta

Agevolate la fruizione del sito con l’ausilio di chat online, possibilmente “umane” perché nel caso si ponesse una domanda “anomala” questa deve trovare ugualmente risposta e non rimandare sempre e solo alla chiamata con un operatore telefonico; anche se sarebbe opportuno che gli operatori fossero essere in grado di gestire la comunicazione sia verbalmente sia per scritto.

Giusto per fare un esempio, vi racconto cosa mi è capitato qualche settimana fa quando dovevo prenotare una macchina a noleggio; essendomi già trovata bene in passato, mi sono avvalsa di una piattaforma di prenotazione online, per cui ho ripetuto l’esperienza. Questa volta, però, qualcosa non ha funzionato; inizia, quindi, la mia avventura ancora prima di partire.

Dopo aver debitamente compilato online la mia prenotazione, resto in attesa di ricevere la conferma via e-mail della macchina; nel frattempo la banca mi invia un messaggio sms confermandomi che la transizione è andata a buon fine e pertanto dal mio conto della carta di credito era stata prelevata la somma a titolo di caparra del noleggio. E, fin qui, tutto bene. Dopo circa una decina di minuti mi giunge finalmente il messaggio e-mail che mi informa – però – che la mia prenotazione non ha avuto successo perché c’è stato un errore di sistema, per cui avrei dovuto rifare la prenotazione. Vabbè, cose che (purtroppo) capitano, quindi ci riprovo. Stesso iter, ma questa volta giunta al pagamento della caparra, sono impossibilitata ad ultimare la prenotazione perché il plafond della carta di credito risulta esaurito (e vorrei ben vedere dal momento che si erano già presi i soldi per la prenotazione precedente). Quindi, che fare? In certi casi si direbbe benvenuta tecnologia perché a fondo pagina c’è una “chat online” attiva 24/24h. Wow, bene!

Bene… ehm, bene, sì, se solo funzionasse! o, meglio, se fosse stata progettata con criterio, dal momento che essendo una chat gestita da un bot (programma autonomo che fa credere all’utente di comunicare con un’altra persona umana), la maggior parte delle volte a fronte di mie domande specifiche non fa altro che rispondermi in modo preconfezionato e non pertinente al mio problema. Ahimè, capisco che da qui non ne esco… per cui non mi resta altro che telefonare al numero verde, facendo tutti i debiti scongiuri che possa capire e parlare con una persona in carne ed ossa… Ma, come presupponevo, dopo aver aspettato il mio turno (15 minuti!) in compagnia di una musichetta sparata nelle orecchie (e qui vi lascio immaginare con la protesi acustica cosa significhi), finalmente il telefono squilla libero e mi risponde una “calda” voce sintetizzata di donna che alla velocità della luce snocciola numeri peggio se fosse un bingo: “se vuoi parlare con cwefwefiwufw3hf premi 1; se vuoi nwjkehfiuwhcwknk premi 2… se vuoi woifucowjcpwc, premi 3…. “ Sono letteralmente sconvolta, quindi metto giù. Eccheccavolo!!! Manco Speedy Gonzales parlava così velocemente. Ed è proprio in questi momenti del bisogno che noi persone sorde ci sentiamo spiazzate, amareggiate e frustrate. Così non mi resta altro che aspettare qualche ora e avvalermi dell’aiuto del marito.

E se mi fossi trovata nella stessa situazione durante un viaggio, da sola? beh, per fortuna – con il tempo – ho imparato ad avere coraggio e un po’ di faccia di bronzo per cui non mi faccio più problemi a chiedere aiuto a terze persone anche se non le conosco; ma vi assicuro che non è così semplice affrontare queste difficoltà, non tutte le persone sorde hanno maturato questa consapevolezza che non c’è niente da temere nel chiedere aiuto quando ne abbiamo bisogno. Ma, dico, non sarebbe meglio che l’aiuto arrivasse di default con sistemi informativi progettati in modo del tutto accessibile?

Ricordiamoci sempre che le persone sorde segnanti non sempre sono in grado di comunicare a voce, per cui se non c’è la possibilità di avere un’interprete LIS il mezzo scritto resta sempre il mezzo migliore di comunicazione. I servizi di messaggistica sono preferibili alle mail, in quanto la risposta è in tempo reale.

Quindi rinnovo l’invito di preferire il più possibile siti realmente accessibili, in cui non solo siano presenti tutte le informazioni utili, ma – e soprattutto – agevolino le prenotazioni tramite chat e/o app dedicate; che le informazioni siano corredate da spiegazioni con video sottotitolati perché ci aiutano a capire meglio di cosa si sta parlando. Pensate che i primi film erano non solo in bianco/nero ma anche muti (il sonoro non era ancora stato inventato) per cui tra una scena e l’altra si mettevano le didascalie e la spiegazione delle scene… ecco, un ritorno al passato in questo caso, non farebbe male!