Le persone sorde possono viaggiare?

da Lug 21, 2022In viaggio

Di Consolata Plantone

Luglio, caldo (e tanto!), voglia di estate, di vacanze, di relax… e chi dice il contrario?!

Questo è il periodo dell’anno che per le sue caratteristiche è il mese per eccellenza in cui si sente maggiormente la voglia di evadere, di staccare la spina, di lasciare tutto e tutti e partire per lunghi interessanti viaggi. Tuttavia mai come in questo periodo, da conoscenti che conoscono la mia disabilità, la domanda sorge spontanea: ma le persone sorde possono viaggiare in totale autonomia? Certo che sì, perché non dovrebbe esserlo?!

Ma, se è pur vero che io, sorda, ho viaggiato da sola davvero molto, tuttavia mi sento in dovere di fare comunque alcune riflessioni e analizzare la situazione con più con cognizione di causa. Tutti pronti? Partiamo!

Dunque, inutile nascondere che attorno alla sordità ci siano ancora molti stereotipi e pregiudizi e, in generale, si sappia poco di questa disabilità e, questo, inevitabilmente, si ripercuote sull’accessibilità durante l’organizzazione e fruizione di un viaggio.

Le frasi tipo “ma che coraggio a viaggiare da sola!” o, ancora, “ma come fai? non hai problemi con la sordità?” la dicono lunga, su quanto ancora ci sia da fare per sradicare questi stereotipi e pregiudizi, anche se vengono detti con totale ingenuità e ignoranza.

Per quanto mi riguarda, ho avuto modo – soprattutto in passato pre-pandemia – di viaggiare moltissimo da sola; le difficoltà, certo, le ho trovate e affrontate; ma è proprio per questo che serve attivare un cambio di mentalità e considerare con più attenzione quella che è chiamata la disabilità che non si vede.

Innanzi tutto, mi preme fare un distinguo o, meglio, per correttezza devo specificare che sono sorda oralista e già questo – inutile nasconderlo – a mio vedere è un vantaggio rispetto all’essere sorda segnante che necessita di interprete oppure di supporti per scrivere per comunicare con le persone udenti. Inoltre, nella mia famiglia da parte di padre, la maggior parte dei parenti era sorda (oralista) e forse sarà anche per questo motivo che non mi sono mai sentita “disabile” ma “normalmente” e semplicemente sorda.

Sebbene sia recente questo riconoscimento, è giusto ricordare che 19 maggio 2021 u.s. il Parlamento ha approvato l’articolo 34-ter del Decreto Sostegni con il quale «la Repubblica riconosce, promuove e tutela la Lingua dei Segni Italiana (LIS) e la Lingua dei Segni Italiana Tattile (LIST)». [Fonte Università Ca’ Foscari]. Questo significa che ufficialmente i sordi segnanti sono considerati come una “comunità linguistica”, ovvero al pari di tutte le persone che, ad esempio, parlano Albanese, Catalano, Griko, Valdostano, Friulano, Ladino, etc…

Ecco: a questi, chiedereste mai se possono viaggiare da soli? Senza contare poi i milioni di turisti stranieri che arrivano in Italia che pur non conoscendo la lingua italiana, viaggiano ugualmente in piena autonomia sul nostro territorio. Per cui, se lo fanno loro tranquillamente, non vedo perché mai non dovremmo farlo noi?!

Quindi? Certo che sì, rispondo nuovamente.

Abbattiamo il primo pregiudizio: una persona sorda, che sia oralista o segnante, oggi, anche grazie alla tecnologia può decidere di fare un viaggio in totale autonomia. Detto questo, servono tuttavia alcuni accorgimenti sia da parte del viaggiatore sia dal punto di vista di offerta turistica che necessita di conoscere meglio l’argomento. Oggi più che mai, infatti, abbiamo bisogno da parte di tutto il comparto turistico (e, più in generale, da parte si tutta la società) di un’offerta davvero inclusiva e accessibile a tutti, anche da parte delle persone sorde.

Infatti ancora oggi, nonostante sia molto cambiata la percezione della disabilità e siano milioni i turisti stranieri che arrivano in Italia, abbiamo una comunicazione pensata quasi esclusivamente per persone udenti e in lingua italiana; è indubbio che si debbano assolutamente cambiare le regole.

Con questa rubrica, quindi, attraverso aneddoti ed esperienze personali, recensioni e consigli di viaggio desidero incoraggiare le persone sorde a viaggiare di più perché in autonomia – se ben organizzate – è possibile farlo; e, al contempo, voglio sensibilizzare e incentivare tutta la filiera turistica a prodigarsi per un’accoglienza più inclusiva, dall’intrattenimento alla pubblica mobilità, affinché ci sia più attenzione e accessibilità ai servizi offerti per le persone sorde e ipoacusiche.