“Dentro il silenzio”, il film sulla sordità che fa riflettere
Da un’idea di Antonio Della Volpe, direttore dell’unità operativa di chirurgia protesica della sordità infantile dell’ospedale pediatrico Santobono-Pausilipon di Napoli, si è realizzato “Dentro il silenzio”, un film che parla di sordità. E non solo.
“Dentro il silenzio” è la storia di una famiglia. Luisa e Alberto hanno tre figli: due di loro, gemelli, diventano sordi a tre anni. Si chiamano Giulio e Carlotta e insieme affrontano una situazione che accade a un bambino su mille in Italia. La sordità, infatti, è una possibilità, una vicissitudine della vita umana. Nel caso di Giulio e Carlotta, l’incontro con medici specialisti di un ospedale in Campania, dove ogni anno, su 65000 bambini che nascono, 65 sono sordi, diventa cruciale. La vita dei due gemelli migliora grazie all’innesto dell’impianto cocleare, un apparecchio acustico consigliato in presenza di sordità grave. Ne deriva che l’intento del film è quello di sensibilizzare la società e in generale un largo pubblico a un tema che è prima di tutto sociale, e anche famigliare. Per questo, è stato distribuito anche nelle scuole. Un film che vorrebbe dire a ogni famiglia: «Non siete soli!».
Ad oggi la scienza ha compiuto passi da gigante e una visita specialistica, per esempio con audiogramma, rileva con cura ed esattezza le capacità uditive di una persona.
Della Volpe, medico ideatore del film, ha trascorso anni a sensibilizzare la sordità infantile, una problematica che può essere risolta in tempo se si interviene immediatamente, con la protesi tradizionale o con l’innesto di un impianto cocleare. Queste tecniche infatti permettono ai bambini, col tempo, di diventare normoudenti. Fondamentale, in aggiunta, risulta essere la terapia logopedica. Anche la lingua dei segni è un valido supporto per inserirsi nella comunità sorda segnante.
Tornando al film, offre uno spaccato di quella che può essere la realtà quotidiana in una famiglia alla scoperta della sordità infantile. Niente è stato lasciato al caso nella scelta del cast e della produzione, quest’ultima organizzata da Aquila Film, società che da trent’anni si impegna nell’ambito della comunicazione in ambito medico-sanitario. La maggior parte delle scene è girata proprio all’interno dell’ospedale Santobono di Napoli, in una regione, la Campania, che annovera un primato, in quanto è stata la prima in Italia a introdurre lo screening uditivo universale dei nuovi nati dal 2003. Proprio per detectare sul nascere le possibili problematiche a livello uditivo dei nuovi nati.
Fonte: Wise Society.